mercoledì 4 aprile 2012

.....i miserabili....

E' una categoria. Decisamente una categoria anche se le cose che sono catalogate, classificate, dovrebbero essere riposte in una cartella, in informatica diciamo in una tabella, in una struttura possibilmente non relazionata alle altre per nessun motivo al mondo. Mi sto dilungando. Mi riprendo. Chi sono i miserabili? Sono tutti quelli che elargiscono parole d'amore, di affetto, di stima, di rispetto non comprendendone assolutamente il significato. Sono coloro che chiamano amore una scopata per raggiungere il loro lurido scopo senza neanche guardare chi hanno di fronte, senza neanche cogliere l'occasione bella di conoscere qualcuno che possa dare minimamente un senso alla loro misera vita, misera come loro stessi. Sono coloro che non hanno la forza delle decisioni, la potenza dei valori  ma che si fanno governare dai loro istinti o ancora peggio dagli altri, sono coloro che non hanno il coraggio di vivere, di affrontare la realtà, di decidere, di agire. Sono coloro che non condividono i loro pensieri perchè non hanno pensieri. Sono coloro che agiscono di istinto come gli animali, perchè non hanno principi, nè concetti, nè storia sulla quale fondare le loro decisioni.. Sono coloro che ostentano sicurezza ma sono profondamente insicuri e infelici. Sono coloro che non conoscono il dolore perchè solo chi conosce l'amore è in grado di sentirlo. Sono coloro che fanno finta di avere problemi e preoccupazioni per essere ascoltati e compatiti dagli altri sempre col fine ultimo di raggiungere un perfido scopo. Sono coloro che non hanno idee e neanche ideali, che giocano a moscacieca nel bellissimo panorama che offre la vita perchè non hanno nessun senso, nessun motivo di stare al mondo se non quello di soddisfare i propri istinti animaleschi. Sono coloro dai quali io sto alla larga e che spesso ruotano nel mio perimetro a volte si relazionano direttamente con me altre volte indirettamente e questo mi spinge stasera a parlare di loro, per tirare fuori il fastidio, lo sdegno che non è ancora indifferenza perchè non sono pronta ad accettare ancora il rifiuto del bene, il rifiuto della vita, il rifiuto dei valori.Miserabili spero che qualcuno vi rinchiuda come bestie feroci in una gabbia dalle sbarre forti e dal lucchetto saldo, cosicchè non possiate fare più alcun male a chi, incantato dalla vita, lontano dall'esistenza del male,   non riesce a vedere la vostra vera natura che si nasconde dietro sguardi angelici e parole mielose.
Miserabili spero che presto vi raggiunga la vecchiaia perchè la solitudine vi darà il giusto dolore che compenserà tutto il male che in giovinezza avete fatto....perchè tutto si paga qui e in nessun altro luogo. Miserabili.

Uomo di Galilea

Io non so cosa sia la fede. So che credo, questo si, ma non è importante per l'argomento che voglio affrontare nel mio post. Voglio parlare di un uomo. Voglio parlare dell'uomo di Galilea. Ne voglio parlare perchè l'ho ascoltato da quando avevo otto anni la prima volta. La mia famiglia  è molto cattolica e quindi da quando ero piccola tutte le domeniche frequentavo la chiesa vicino casa mia e per circa vent'anni l'ho frequentata assiduamente. E anche se sei piccolo, anche se non ci capisci nulla, certe parole ripetute ti entrano dentro. Le conosco tutte. Potrei dire a memoria. E a prescindere dalle leggi dell'Universo, dalla conferma dell'esistenza di Dio e tutte queste cose, che le parole che potrei usare adesso, non chiariscono, nè risolvono, riconosco che le sue di parole invece sono estremamente totalitarie e le condivido tutte e non solo quelle ma anche il suo modo di vivere. Sono potenti le parole se la tua vita le confermano.  A piedi scalzi andava in giro con gli amici per le strade della Galilea, grande esempio di libertà. Parlava dell'amore, dell'amicizia, della speranza, della gioia, del dolore, della morte e della rinascita e li viveva. Ci sono delle parole che mi sono rimaste dentro da sempre e nè il tempo, nè il male che ho ricevuto e che qualche volta ho anche dato, hanno rimosso o cancellato. "Date prova di quella speranza che c'è in voi, coraggio" oppure "Siate testimoni di un amore vero" e tante altre veramente tante. Mi ha colpito un momento in cui si descrive che i suoi amici discutevano tra di loro e lui stava seduto a terra e scriveva sulla sabbia. Cosa scriveva Gesù il Nazareno sulla sabbia?  Vorrei tanto saperlo perchè secondo me è importarte, un tassello mancante. Lui è l'uomo più grande della storia dell'umanità. Penso questo. Ha guarito un amico, ha parlato alla gente, ci ha insegnato che non bisogna giudicare, ha fatto un percorso di dolore, è caduto e si è rialzato, ci ha detto che si muore di dolore e dal dolore si risorge, ci ha detto che qualcuno ci tradirà, che un amico ci rinnegherà, a volte anche il nostro migliore amico, ci ha detto che la mamma è l'unica che ci ama veramente e che ci accompagna nel cammino, ci ha detto che uno sconosciuto ci può dare sollievo più di un amico e mi riferisco alla Veronica che gli diede il fazzoletto sulla strada verso la croce. Ci ha detto che dobbiamo imparare a portare la croce.  Ci ha detto che in qualsiasi momento della vita ci si può pentire. Non si è dimenticato di nulla. Ed io? Prendo le sue parole, la sua vita e ne faccio il mio esempio e null'altro. Uomo di Galilea che passando vai...mi piacerebbe se ti fermassi con me....mentre il sole volge al tramonto.